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I governi del mondo devono fare i conti con una responsabilità enorme, che non hanno mai avuto prima, "definire insieme un quadro di regole e le migliori applicazioni possibili per i servizi di Intelligenza Artificiale". Parola di Sam Altman, guru di OpenAI e fondatore
di ChatGPT, a Dubai per la seconda giornata del World Governments Summit.
Altman: "Vuoto di regole sull'I.A."
"C'è un vuoto di regole - ha ammesso Altman in collegamento con la sala, - e credo che rispetto a questo l'unica soluzione sia procedere con la sperimentazione analizzando cosa potrebbe funzionare e cosa potrebbe danneggiare" l'umanità. "E credo che, a un certo punto - ha proseguito - il mondo dovrà testare tutti i diversi processi regolamentari e dovranno esser i governi, collaborando, a dover definire le regole più adeguate e le applicazioni migliori possibili per i servizi di I.A." .
"Paura per i rischi ma anche ottimismo per i vantaggi"
Alla domanda su cosa gli impedisca di "dormire la notte", Altman senza esitare ha menzionato i "vari scenari negativi e da fiction" che sono già stati proposti. Quello che invece lo spinge quotidianamente ad alzarsi dal letto, ha affermato, è l'ottimismo, perché "sono certo che esistono rischi potenziali (n.d.r. connessi all'I.A.) ma vantaggi indiscutibili che possono essere utilizzati in modo sicuro e a vantaggio della collettivita'". Con l'I.A. ha ribadito il padre di ChatGPT, "tutti avranno le stesse immense risorse a disposizione ogni giorno, quindi potenzialità enormi" per costruire aziende, esprimere al massimo la propria creatività e realizzare progetti senza margine di errore come mai prima, ha lasciato intendere, è stato possibile fare.

Il miglior monitor gaming da comprare adesso. Per giocare bene, certo, ma anche per lavorare volendo
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Acquistare uno dei migliori monitor gaming per migliorare le tue prestazioni su console o PC sta diventando una sorta di spartiacque tra gamer «amatoriali» e gamer incalliti. L’enorme serbatoio di potenza e di grafica che i PC gaming o le console di nuova generazione sono in grado di sfruttare rendono imprescindibile l’acquisto di un buon monitor per poterne goderne appieno. Anzi, è soprattutto un buon modo per avere un vantaggio tattico nel videogioco e approfittare di una minore latenza di gioco, di immagini più fluide e, perché no, guadagnare quei millisecondi che possono salvarti la vita nel tuo videogioco preferito.
Per questo motivo abbiamo cercato di raccogliere i migliori monitor da gaming in circolazione, provando ad accontentare tutti nella scelta del prodotto più adatto alle diverse necessità. Qui non troverai soltanto i pannelli più performanti (e quindi anche più costosi) ma siamo andati alla ricerca di un buon compromesso tra prezzo e schede tecniche al fine di garantire a tutti una buona alternativa accessibile per ogni tipo di budget.
Come scegliere i migliori monitor da gaming
Il monitor da gaming deve essere sufficientemente grande da non costringerci a strizzare gli occhi durante la partita, abbastanza luminosi da permetterci di visualizzare anche gli angoli più bui e con una buona risoluzione e tempo di risposta per consentirci di avere un buon feedback grafico e un buon tempismo nel flusso di gioco.
Iniziamo dalla dimensione: non deve essere troppo piccolo per non limitare il campo visivo ma neanche troppo grande perché può diventare stancante per gli occhi ad una distanza così ravvicinata. Se sei seduto ad una scrivania non conviene andare oltre i 27 pollici, mentre se puoi allontanarti un po’ e vuoi giocare dal divano puoi spingerti verso i monitor gaming curvi da 50 pollici che ti consentono di immergerti alla perfezione nel videogioco. Poi considera la risoluzione: un 2K o un Full HD è più che sufficiente per non perderti nemmeno un dettaglio ma se vuoi vedere anche le gocce di sudore dei tuoi giocatori in campo è meglio optare per un 4K.
Infine, il refresh rate e il tempo di risposta: nel primo caso non è consigliabile scendere sotto i 60Hz per la fascia bassa, salendo a 144Hz con i più convenienti e arrivando ai 240Hz dei top di gamma. Cosa cambia? È la frequenza di aggiornamento del pannello che influisce sulla fluidità di gioco e sul godimento complessivo della partita. Il tempo di risposta incide invece sulle tue performance: più è basso, meno lag avrai tra il momento in cui premi i tasti e quello in cui vedrai muoversi il personaggio. Sotto ai 5 ms è un buon monitor gaming, ma se è inferiore a 1 ms siamo tra i top di gamma. Mettendo insieme tutte queste caratteristiche con le offerte e le promozioni dei principali e-commerce a giro per la Rete abbiamo selezionato i 7 migliori monitor da gaming da comprare subito.
Samsung Odyssey Neo G9 – Il più completo
Senza arrivare ai costi esorbitanti di un pannello OLED, questo Odyssey Neo G9 è perfetto per giocare al meglio delle tue possibilità. Schermo curvo da 49 pollici 5K, refresh rate a 240 Hz e tempo di risposta pari a 1 ms con curvatura da 1000R che si ispira a quella dell’occhio umano per farti avere la miglior esperienza visiva possibile, come se vestissi davvero i panni del protagonista. Al resto pensano tutte le dotazioni premium di Samsung come il G-Sync e FreeSync Premium Pro. Lo trovi in offerta su Amazon a 1679€.
Acer Predator XB253QGP – Il migliore per rapporto tra qualità e prezzo
Se non puoi spendere più di 300 euro, questo monitor gaming è la scelta perfetta. Schermo da 24 pollici Full HD, frequenza d'aggiornamento a 144 Hz e tempo di risposta di 2 ms, ma soprattutto compatibile con G-Sync di Nvidia, ha gli speaker integrati e una impostazione personalizzabile Predator GameView che ti consente dsi settarlo al meglio a seconda del tuo videogioco preferito. Puoi comprarlo su Amazon a 285€.
BenQ GL2480 – Il più economico
Se vuoi spendere il meno possibile, questo è il miglior monitor gaming in circolazione. Schermo da 24 pollici Full HD, refresh rate a 75Hz e tempo di risposta pari a 1 ms. Basta e avanza per goderti al meglio i tuoi videogiochi preferiti grazie alla dotazione di porte adatte per ogni tipologia di PC gaming e uno strato anti-riflesso per giocare al meglio. Puoi acquistarlo su Amazon a 115€.
Ecco gli altri monitor gaming da tenere in considerazione

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Windows 11 22H2 è il primo aggiornamento con feature del più recente OS di Microsoft, che ha visto la luce lo scorso anno. Differentemente dagli ultimi major update per Windows 10, che introducevano poche novità di minor conto rispetto alle precedenti versioni, Windows 11 22H2 viene accompagnato da una importante lista di novità e nuove funzionalità, che puntano non solo a migliorare l'esperienza dell'utente ma anche a sistemare alcune imperfezioni e colmare quelle lacune che erano state inconcepibilmente introdotte con la prima versione di Windows 11.
Come scoprire se è un PC è compatibile con Windows 11 22H2
L'ultimo OS di Microsoft non si è rivelato un grandissimo successo di pubblico e alcune funzionalità del nuovo aggiornamento potrebbero convincere i più restii a compiere il passo in avanti. C'è da dire però che le lacune di Windows 11 non sono state l'unico motivo per cui gli utenti hanno preferito rimanere saldamente su Windows 10, con i requisiti di sistema imposti da Microsoft che hanno certamente avuto un ruolo importante: al momento in cui scriviamo circa il 20% degli utenti Windows, infatti, utilizzano l'ultima versione del sistema operativo.
Con Windows 11 22H2 i requisiti di sistema non cambiano (potete trovare un approfondimento qui), quindi dovrete avere un sistema con queste caratteristiche (che riprendiamo direttamente dal sito ufficiale Microsoft:
- Processore: Almeno 1 gigahertz (GHz) con 2 o più core su un processore a 64 bit compatibile o System on a Chip (SoC)
- RAM: 4 gigabyte (GB)
- Spazio di archiviazione: Dispositivo di archiviazione da almeno 64 GB
- Firmware del sistema: Compatibile con UEFI, Avvio protetto
- TPM: Trusted Platform Module (TPM) versione 2.0
- Scheda video: Compatibile con DirectX 12 o versione successiva con driver WDDM 2.0
- Schermo: Schermo ad alta definizione (720p) con una diagonale maggiore di 9 pollici, 8 bit per canale di colore
- Connessione Internet e account Microsoft
Per chi non si sapesse districare con questi nomi, Microsoft propone uno strumento semplificato che consente di conoscere se il proprio sistema è compatibile con Windows 11: Controllo Integrità PC (PC Health Check), che può essere scaricato a questo indirizzo. Basta eseguirlo e recarsi nella sezione apposita per conoscere se il sistema su cui è installata l'app sia compatibile con il nuovo OS.
Le novità di Windows 11 22H2
Novità su Menu Start e Barra delle applicazioni
Iniziamo con le novità della nuova versione passando per Menu Start e Barra delle applicazioni, due delle modifiche più controverse della release originale di Windows 11. La nuova UI si caratterizzava per uno stile più moderno rispetto a Windows 10, ma arrivava con delle limitazioni per molti versi inconcepibili, come l'impossibilità di creare cartelle per le icone del Menu Start o l'assenza del drag&drop sulla Barra delle applicazioni. Limitazioni che, per fortuna, Windows 11 22H2 risolve.
Il nuovo major update di Windows 11 introduce infatti la possibilità di trascinare un file o un documento sull'icona di un'app nella Barra delle applicazioni, in modo da portare l'app in primo piano ed eseguire il file o il documento con l'app selezionata. File e documenti possono essere trascinati anche nell'area Mostra desktop nell'estremità in basso a destra della schermata per copiarli sul desktop. Al momento l'implementazione della feature sembra un po' ambigua, visto che quando si trascina il file sull'icona dell'app nella Barra delle applicazioni l'icona stessa del file si trasforma mostrando un segnale di divieto: questo dà l'idea che l'operazione non sia possibile, anche se in realtà si può portare a termine.
Anche il Menu Start riceve alcune modifiche, colmando le magagne che abbiamo segnalato.
Ritornano infatti le cartelle, mentre le Live Tile di Windows 10 rimangono ancora nei ricordi e non si sente molto la loro mancanza. L'implementazione delle cartelle è simile a quella che troviamo sui sistemi operativi mobile: per crearle è sufficiente trascinare un'icona su un'altra, e la stessa procedura può essere effettuata per aggiungere nuove app alla cartella.
L'utente può inoltre rinominare le cartelle esistenti o rimuoverle, anche se il processo in quest'ultimo caso è un po' strano: è necessario tirare fuori tutte le icone presenti perché la cartella venga eliminata dal Menu Start, e non c'è un più comodo menu a tendina raggiungibile con il tasto destro del mouse.
Fra le nuove opzioni presenti per il Menu Start c'è la possibilità di intervenire sulla grandezza degli Articoli consigliati: la sezione può essere ridimensionata rendendola più grande o più piccola con le nuove opzioni per gestire il layout. Le impostazioni possono essere raggiunte in maniera più rapida attraverso la pressione del tasto destro del mouse nello spazio vuoto del Menu Start, cosa prima non possibile.
Tornando alla Barra delle applicazioni, ci sono alcune piccole novità per gli utenti di Microsoft Teams, che possono spegnere il microfono attraverso un'icona nell'area delle notifiche (funzione che sarà disponibile anche alle app di terze parti) o condividere la schermata di una qualsiasi applicazione su Teams attraverso un tasto dedicato che comparirà sotto l'anteprima nella Barra delle applicazioni, non appena si interagirà con l'icona dell'app.
Windows 11 22H2 modifica anche l'interfaccia delle azioni rapide per quanto riguarda l'icona del Bluetooth, attraverso cui sarà possibile trovare e collegarsi a periferiche wireless senza dover mai lasciare la schermata ed entrare nelle Impostazioni del sistema operativo. La schermata delle azioni rapide riceve anche un'icona batteria più facile da leggere (presente anche nella schermata di blocco), soprattutto quando la carica residua è bassa.
Novità nelle app native
Esplora risorse
Esplora risorse è già stato rimodernato in precedenza dal punto di vista stilistico, tuttavia è attesa sull'applicazione una grossa rivoluzione per quanto riguarda la navigazione fra cartelle. Stiamo parlando dell'interfaccia a schede (o tab), come avviene su browser ormai da anni, ma questa novità - annunciata ufficialmente - non dovrebbe arrivare su Windows 11 22H2 al lancio (almeno non è presente sulla RTM che Microsoft ha già rilasciato).
L'applicazione si aggiorna però con numerose feature e novità: con la nuova versione la sezione Accesso rapido viene rinominata in Preferiti e consente all'utente di inserire manualmente non solo cartelle, ma anche singoli file. Così facendo file e cartelle vengono visualizzati in maniera permanente nella pagina iniziale di Esplora file.
Su Esplora risorse ritorna l'anteprima dei file presenti nell'icona delle cartelle, un'altra delle feature che era stata rimossa su Windows 11 ma che era presente nelle versioni precedenti del sistema operativo.
L'applicazione guadagna inoltre un piccolo tasto OneDrive nella barra delle opzioni superiore, che consente di avere sotto controllo diversi dati e statistiche del proprio account OneDrive (ad esempio sullo spazio a disposizione in cloud, e un accesso rapido alla gestione dell'account e alle Impostazioni). E' stata introdotta infine una nuova scorciatoia da tastiera per copiare il percorso del file selezionato (Ctrl + Shift + C).
Gestione attività
Viene completamente rivoluzionato il Task Manager, in italiano Gestione attività. L'app riceve un design del tutto nuovo, decisamente più moderno rispetto a quello che sostituisce, datato 2012. La nuova UI segue i dettami stilistici di Windows 11 e purtroppo anche alcune delle sue novità inspiegabili: Gestione attività non può essere richiamato attraverso la Barra delle applicazioni, ma solo premendo il tasto destro sull'icona del Menu Start e selezionando la voce dedicata.
L'interfaccia precedente con le singole sezioni raggiungibili via schede, viene sostituita con una nuova interfaccia in cui le singole sezioni possono essere raggiunte attraverso le icone impilate una sull'altra nell'estremità a sinistra della schermata. Le schermate restano le stesse: Processi, Prestazioni, Cronologia applicazioni, Avvio, Utenti, Dettagli e Servizi, ma adesso l'app segue la scelta dei colori selezionati dall'utente a livello di sistema e supporta anche la Modalità Scura.
Ci sono anche novità per quanto riguarda le funzionalità inserite, come ad esempio il supporto della Efficiency Mode, che consente di rallentare app e processi che in quel dato momento stanno impegnando troppe risorse di sistema. Per farlo è sufficiente premere con il tasto destro sull'app o il processo da rallentare e selezionare la modalità (l'operazione non può essere eseguita su processi di sistema).
Altre novità nell'interfaccia utente
Fra le novità più evidenti nell'esperienza d'uso e nell'interfaccia utente c'è un nuovo sistema Snap Layouts, che l'OS utilizza per agganciare le singole finestre ai bordi del display, e organizzarle comodamente con il minor numero di interazioni da parte dell'utente. Il sistema, già presente su Windows 11, è stato ulteriormente migliorato per rendere più semplice e completo il processo sia su mouse sia con input touch. Trascinando le singole finestre sulla parte superiore della schermata si visualizzano i possibili layout e si possono organizzare rapidamente anche le altre app aperte. La feature può essere disabilitata da parte dell'utente.
L'organizzazione rapida delle finestre è possibile anche via tastiera, premendo il Tasto Win + Z, insieme a un numero che indicherà il numero di finestre del layout. In precedenza l'interfaccia della funzionalità era disponibile solo lasciando il mouse per qualche istante sull'icona Ingrandisci/Minimizza di una finestra, e probabilmente non è stata sfruttata molto dagli utenti perché non proprio comodissima (soprattutto su tablet e computer con touchscreen).
Una novità importante dell'interfaccia utente è la nuova barra del volume, che sostituisce il precedente modello dell'epoca di Windows 8. Lo stile adesso è decisamente più moderno e coerente con il resto del sistema operativo, con la nuova barra che compare nella parte bassa dell'interfaccia, al centro, poco più in alto della barra delle applicazioni.
Viene aggiornata anche una parte della schermata di blocco, che su Windows 11 22H2 guadagna una nuova interfaccia per la gestione della riproduzione multimediale, graficamente più in linea con lo stile del sistema operativo.
Alcuni menu contestuali sono stati resi più chiari: Microsoft ha cambiato le icone di Rinomina, Proprietà e altre icone per far sì che fossero più semplici e veloci da individuare. Con Windows 11 l'azienda aveva sostituito i vecchi tasti testuali di copia, taglia, incolla, rinomina e altri con nuove icone prive di testo posizionate in alto nei menu, cosa che non sempre ha portato a un miglioramento dell'esperienza d'uso. Aggiornando i tasti Microsoft corregge il tiro solo in parte, mantenendo il modus operandi introdotto con la versione dello scorso anno.
Per i dispositivi con touchscreen vengono aggiunte nuove gesture:
- Swipe su e giù dalla Barra delle applicazioni per aprire e chiudere il Menu Start
- Swipe a sinistra e a destra sul Menu Start per passare fra le app preferite e la lista di tutte le app
- Swipe su e giù dall'angolo in basso a destra della schermata per aprire e chiudere l'interfaccia delle azioni rapide
Il sistema operativo introduce poi il supporto a Dynamic Refresh Rate sui dispositivi compatibili e su tutte le app (non solo Office o durante la scrittura via penna), che possono abilitare i 120Hz quando vengono riprodotte animazioni, durante lo scorrimento e quando si muove il cursore su schermo.
Novità su Impostazioni, sempre più addio al Pannello di controllo?
Uno degli obiettivi di lungo corso di Microsoft con il suo sistema operativo Windows è quello di abbandonare del tutto il vecchio (ma comodo) Pannello di controllo a favore delle più moderne Impostazioni. A tal proposito, su Windows 11 22H2 vedremo alcune novità, fra cui il redirect su Impostazioni di alcune sezioni raggiunte via Pannello di controllo. Di seguito un elenco:
- La pagina Programmi e funzionalità si aprirà nelle Impostazioni al percorso Impostazioni > App > App installate
- La disinstallazione degli aggiornamenti dell'OS avviene adesso nell'app Impostazioni, e non nel Pannello di controllo
- Alcune voci delle impostazioni di rete portano adesso alle pagine dedicate delle Impostazioni
- Alcune impostazioni di condivisione avanzate, come ad esempio Individuazione rete, Condivisione file e stampanti e Condivisione cartella pubblica sono gestibili attraverso le Impostazioni
Il nuovo aggiornamento introduce una nuova modalità Non disturbare in aggiunta alla modalità Concentrazione.
Non disturbare è un'evoluzione dell'Assistente notifiche disponibile nelle precedenti versioni, ed è una modalità che consente di disattivare le notifiche in arrivo sulla base di alcuni criteri preimpostati. Concentrazione è invece una modalità più avanzata, che permette di concentrarsi su specifiche attività e ridurre eventuali distrazioni per un periodo di tempo a scelta dell'utente. Le sessioni possono essere lanciate attraverso l'app Orologio o dalle Impostazioni, o ancora attraverso il calendario disponibile nella Barra delle applicazioni. Abilitando una sessione di Concentrazione si attiva la modalità Non disturbare, ma non solo, visto che vengono inibiti anche il lampeggiare delle icone delle app quando si riceve una notifica, insieme al loro conteggio via badge. Su Windows 11 22H2 cambia l'intera gestione delle notifiche e delle modalità a loro collegate, per una migliore capacità di personalizzazione.
C'è anche una piccola novità per quanto riguarda la Modalità aereo, che ricorda dall'ultima volta che è stata utilizzata la configurazione di ogni singola antenna presente nel dispositivo, in modo da offrire le stesse funzionalità quando viene abilitata.
Funzioni di accessibilità
Ci sono novità degne di nota anche per quanto riguarda le funzioni di accessibilità, prima fra tutte il supporto ai sottotitoli in tempo reale a livello di sistema.
Windows 11 22H2 può trascrivere automaticamente il parlato proveniente da qualsiasi sorgente audio, fra cui anche i microfoni. Gli utenti con problemi di udito, ad esempio, adesso possono "leggere" su schermo qualsiasi conversazione in corso sul PC visualizzandoli di default nella parte superiore dello schermo, proprio sotto il punto in cui solitamente i notebook montano la webcam. Il pannello contenente i sottotitoli può comunque essere spostato manualmente dall'utente. La funzione non richiede una connessione internet attiva, e viene alimentata esclusivamente da tecnologie disponibili in locale (bisogna scaricare un pacchetto al primo avvio della feature). Attualmente, però, i sottotitoli a livello di sistema sono disponibili solo in inglese americano.
L'aggiornamento introduce anche Voice Access, una feature che consente di controllare il computer solo ed esclusivamente con la voce. Al primo avvio verrà mostrata una guida interattiva con tutti i dettagli essenziali per sfruttare la funzionalità, con cui ad esempio è possibile emulare anche gli input tradizionali e i singoli clic su schermo. Windows mostrerà infatti una griglia in sovraimpressione rispetto all'interfaccia base, che può essere sfruttata per indicare in quale punto della schermata si vuole cliccare. Anche Voice Access è disponibile localmente e tutta l'elaborazione del parlato naturale viene effettuata in locale. Purtroppo anche questa feature è attualmente disponibile solo per l'inglese americano.
Su Windows 11 22H2 migliora anche la funzione Assistente vocale, che guadagna voci più naturali. Anche in questo caso le novità sono disponibili in locale e solo per chi utilizza l'inglese americano.
Considerazioni finali e come provarlo subito
È forse un po' scontato da dire ma Windows 11 22H2 è quello che ci aspettavamo sarebbe stato Windows 11 l'anno scorso. Microsoft non è riuscita probabilmente a inserire tutto quello che aveva in mente nella sua release originale e, come ormai ci ha abituato negli ultimi anni, sta procedendo a piccoli passi per offrire un'esperienza il più possibile di qualità senza grossi impuntamenti (come invece avevamo visto su alcune versioni precedenti di Windows 10).
L'interfaccia utente risulta con la nuova versione più matura, completa e rifinita maggiormente in alcuni dettagli, e alcune feature introdotte con la release originale sono adesso più comprensibili e personalizzabili.
Le novità su Menu Start e Barra delle applicazioni sono importanti più per le mancanze del predecessore che per un'innovazione vera e propria, ma potrebbero convincere qualche utente ad aggiornare finalmente il proprio sistema a Windows 11. Tuttavia è abbastanza chiaro che mancano grosse novità: il supporto alle app Android è ancora abbastanza limitato ed è disponibile solo in alcuni mercati, e neanche le funzionalità di accessibilità (forse le novità principali di questa nuova versione di Windows) sono disponibili in Italia, così come in altri paesi. E c'è anche la questione dei Widget di terze parti, non ancora disponibili neanche installando il più recente aggiornamento con feature del sistema operativo. La disposizione automatica dei widget all'interno della schermata non è poi sempre esente da problematiche.
Si sente inoltre la mancanza di un motore di ricerca avanzato all'interno del sistema operativo e rimangono le importanti limitazioni hardware per la sua installazione (ma non avevamo molte speranze in merito): servono ancora un processore abbastanza moderno e un modulo TPM 2.0 per avere il via libera durante il setup. Inoltre, adesso tutte le SKU richiedono una connessione internet e un account Microsoft per completare il processo di prima configurazione, ma sono tutte limitazioni che gli utenti più smaliziati sanno già come aggirare velocemente.
Insomma, Windows 11 usciva l'anno scorso come un sistema operativo già maturo, completo e molto affidabile, e il nuovo aggiornamento mira principalmente a correggere le piccole problematiche che lo hanno afflitto sin dal lancio andando a sistemare le incoerenze grafiche sparse qua e là e aggiungere le feature inspiegabilmente rimosse. Siamo sicuri che la nuova versione invoglierà alcuni utenti a passare a Windows 11 per saggiarne le qualità, tuttavia riteniamo che il grosso degli utenti che è stato tagliato fuori dall'aggiornamento continuerà a guardarlo senza particolare interesse, e a pilotare la crescita dell'OS di Microsoft saranno ancora per un anno le vendite di nuovi PC con Windows 11 preinstallato a bordo.

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Le nuove funzionalità basate sull’AI
Il successo e la crescita delle imprese, del resto, si lega alla capacità di cogliere le opportunità della trasformazione digitale, nonché all’adozione di strumenti e tecnologie che possano innalzarne la visibilità e realizzarne il potenziale in un’epoca di rapide trasformazioni e crescente competizione sui mercati globali. È da questa convinzione, si legge in una nota, che è partito il percorso che ha portato Alibaba.com a proporre nuove soluzioni per sostenere le imprese nello sviluppo del loro business attraverso l’export in tutto il mondo.
Le principali direzioni di sviluppo annunciate riguardano la funzionalità Smart Product Listing, che crea elenchi di prodotti autogenerati dall’AI per efficientare le funzionalità legate alla ottimizzazione delle keyword, descrizioni, titoli, immagini e video, e formattazione complessiva; Chat Co-pilot, che consente la personalizzazione e l’editing professionale delle comunicazioni e della messaggistica verso potenziali acquirenti per massimizzare rapidità di risposta, interesse e conversioni; e Product Insights, in grado di effettuare un’analisi automatizzata di dati interni alla piattaforma e di terze parti per la generazione di reportistica ad hoc, così da supportare decisioni strategiche che incontrino la domanda del mercato.
“Come marketplace globale e pionieri dell’innovazione, vogliamo giocare un ruolo a 360 gradi nel percorso delle imprese verso la crescita digitale, ed è per questo che abbiamo riunito a Bologna esperti e rappresentanti delle imprese che hanno condiviso la propria visione specialistica del settore B2B e delle prospettive per le pmi”, ha spiegato Luca Curtarelli, Country Manager di Alibaba.com per Italia, Spagna e Portogallo.
La penetrazione di Alibaba nel mercato italiano
L’Emilia Romagna e il Centro Italia (Lazio, Marche, Toscana, Umbria) sono da sempre un territorio di eccellenza della creatività e produzione made in Italy e oggi le realtà imprenditoriali di queste regioni costituiscono circa il 30% di tutte le aziende italiane che operano su Alibaba.com.
In Emilia Romagna e nel Centro Italia il comparto del Food&Beverage supera una quota di rappresentanza del 27% (in assoluto il settore più presente in piattaforma), lo “stile italiano” dell’abbigliamento, calzaturificio e accessori rappresenta il 7%, seguito dal comparto beauty (4,5%). Il 3% sono imprese che producono macchinari industriali che esportano nel mondo tramite Alibaba.com.
Nel 2023 i merchant tricolori presenti sulla piattaforma sono sono aumentati del 193% rispetto all’anno precedente, gli articoli esposti sono cresciuti del 107% e la loro richiesta è salita del 250%. Inoltre, ogni anno le richieste di trattative o informazioni inviate ad aziende italiane aumentano del 473%